Mai farsi abbattere dal pensiero di non potercela fare. Da “Oroscopo” di Calcutta a Fifteen Bras.
Per chi di voi #apine crede che nascere in provincia comprometta destino e sogni, c’è Silvia Di Gregorio a dimostrarvi che se hai una passione e ci credi davvero, tutto diventa possibile.
Silvia è originaria di Verbania, una cittadina del Piemonte sulle rive del Lago Maggiore, un luogo che, a quanto dice, le ha dato tempo di approfondire molto le sue passioni, non essendoci molto altro con cui intrattenersi. Sembra aver funzionato!
“Il mio percorso di studi e di approfondimento è stato ampio, partendo da una classica Triennale teorica in Arte e Spettacolo indirizzo Cinema alla Sapienza di Roma, poi ho fatto un master in Direzione della fotografia avanzato a Milano, specializzandomi nella parte più tecnica”.
Dal reparto di fotografia, solo dopo qualche anno, Silvia si sposta alla regia.
La forza delle ragazze…
“I miei genitori mi hanno sempre spinto in qualsiasi cosa con la frase “fai ciò che ti rende felice”. Credo che questo insegnamento sia stata la strada che mi ha portato a fare tantissime cose che mi piacciono; scrivere storie, lavorare con persone diverse, in ambienti stimolanti come il cinema, la musica, l’arte contemporanea, il teatro fino alla pubblicità”.
Capita spesso ai giovani di non sapere quale strada prendere, ma come afferma Silvia, “la difficoltà maggiore è capire che cosa ci rende felici”. Un consiglio? Essere sempre curiose, approfondire e provare a fare senza ascoltare troppo le paure che insorgono.
Anche nelle difficoltà
Quando le difficoltà insorgono, che possano essere esterne o dentro di noi, devono essere affrontate senza paura. Silvia si è sempre amata molto, scegliendo di analizzare sia la situazione intorno a sé che sé stessa attraverso la terapia.
“Andare dalla psicologa aiuta molto, non soltanto per superare gli ostacoli, ma anche per saper gioire al meglio di fronte ai successi”.
Le giovani donne e il cinema. A che punto siamo?
Forse avete già letto l’intervista di Maddalena Stornaiuolo della scorsa settimana, che ci spiegava come anche nel cinema per la donna sia ancora complicato affermarsi e come spesso sia una figura subordinata. Anche Silvia conferma che le difficoltà sono numerose e bisogna cercare di scardinarle giorno dopo giorno.
“In primis, è fondamentale essere prese sul serio. È ancora un limite culturale radicato. Personalmente mi sono creata un team bello e affiatato, che si basa sulla competenza e non discrimina nessuno. Se chiamano me come regista è perché vogliono il mio personale punto di vista, in quanto Silvia”.
I consigli di Silvia alle #apine
#apine, non lasciatevi mai abbattere dal pensiero di non potercela fare, oppure di pensare di non essere all’altezza per la vostra età o per il genere o per mille altre discriminazioni che una singola persona può subire. Nessuno può smuovere le competenze o spegnere l’entusiasmo. Sono frasi che sembrano frasi fatte, ma è la realtà.
Ho sempre lavorato su di me disinteressandomi della competizione nociva con altre persone, questa è la cosa più importante, sviluppare un pensiero personale, critico, un proprio punto di vista.
Apine, non perdetevi Fifteen Bras, la sua folle idea di mettere all’asta 15 reggiseni a 1.000 euro. Una provocazione in favore della Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro al Seno.
E se siete curiose, come consiglia Silvia, leggete le altre interviste sul suo sito.