Quando il corpo cede, è il momento di essere coraggiose e non perdere la speranza. La storia di una donna forte che è diventata quello che è anche grazie alla malattia.
Intervista a Maria Teresa Iannone, volontaria dell’Associazione Progetto Endometriosi, educatrice in un piccolo asilo di Crotone, per tutti “Zia Teta”.
La scoperta della malattia
Quando a 20 anni a Maria Teresa, all’Ospedale Careggi di Firenze, viene diagnosticata una malattia renale, per cui subirà due interventi, non aveva nessuna idea di dove la vita l’avrebbe portata. Oggi sorridente, dopo la sua partecipazione in tv alla Prova del Cuoco, ci racconta quanta strada ha dovuto fare per essere la donna realizzata e sicura di sé che è diventata.
Fin dall’adolescenza, racconta: «Nessuno mi capiva. Io proprio non stavo bene, anche dopo la diagnosi. Mi davano addirittura della pazza. Quando ho cominciato a urinare sangue sono stata ricoverata e ho deciso di farmi visitare da un medico specialistico, detto “il gufo della gravidanza» ed è stato lui a spiegarle che aveva una ciste di endometriosi di 4 cm. “Sarai soggetta a endometriosi cronica”, aveva sentenziato.
«A quel punto ho scoperto un mondo nuovo e difficile». Se l’endometriosi avesse attaccato il rene, infatti, sarebbe diventato un problema serio. Dopo la diagnosi Maria è operata per endometriosi e inizia le prime cure, ma senza risultati di miglioramento.
«Stavo sempre male – ci spiega – e ho deciso di andare al Gemelli di Roma. Ho scoperto che l’endometriosi era più profonda di quello che mi era stato detto in precedenza. Ho affrontato altri due interventi».
Anche la mamma di Maria ha sempre sofferto di endometriosi e, nonostante la malattia, è riuscita ad avere tre figli a 36 anni. Per Maria, purtroppo, la situazione non è la stessa. Dopo il terzo intervento ci prova, ma la gravidanza non arriva. Nonostante le difficoltà, Maria continua con la propria vita e combatte con positività tutti i giorni. «Se non avessi avuto la malattia, non sarei la donna che sono oggi. Il Signore mi ha chiuso delle porte in faccia, ma me ne ha aperte altre: credo di fare il lavoro più bello che potessi desiderare. Mi sento una persona molto positiva». Maria, infatti, è educatrice in un asilo, sempre attenta e presente, e una zia che ama moltissimo i suoi nipoti.
«Dobbiamo cercare di non farci mancare niente anche quando il corpo molla. Un aspetto molto importante di quando affrontiamo l’endometriosi, come credo ogni altra patologia, è avere accanto la persona giusta, che sa comprendere te, la malattia e le conseguenze che ne derivano. Una persona che ti vuole bene per davvero e sa che alla fine “va bene così”.
Bisogna sempre trovare il coraggio per affrontare ogni sfida, non smette di ricordare e la vita poi ti ripaga in modi inaspettati».
La sua presenza alla Prova del Cuoco è stata una di questi momenti magici: «È stata un’emozione unica. Raccontare la mia vita e la mia esperienza di malattia davanti a milioni di persone è stato difficile ma ho voluto farlo per spiegare a tutte le donne e alle ragazze giovani che anche da una situazione negativa può nascere energia positiva. Credo sia importante riuscire a trasmetterla e far sì che possiamo stare bene dentro, noi stesse prima di tutto».
Chi vive queste situazioni di difficoltà deve raccontarsi perché, come ha detto la conduttrice Elisa Isoardi, che si è commossa e ha fermato la gara per abbracciare Elisa: «Sei dimostrazione di coraggio per chi oggi ancora non riesce a tirare fuori quello che realmente ha dentro».
Grande Anna una storia tutta #girlpower.
Il consiglio di Maria alle #apine
Non perdete mai la speranza! Ricordatevi di affidarsi alle piccole cose che vi circondano. Siamo donne forti e possiamo continuare a vivere bene anche quando il nostro corpo ci tradisce.
Quando abbiamo una malattia, dobbiamo sempre mostrare la parte migliore di noi.
Il mio motto è impariamo ad accettare i cambiamenti come gli alberi fanno con il vento: piegandosi ma non spezzandosi…
La vita è un viaggio. #ricordatelosempre <3”.