ANNALISA FRASSINETI – PRESIDENTE DI APE
Quando le Torri Gemelle cadevano
La prima cosa che mi ricordo della malattia è la caduta delle Torri Gemelle. Avevo 17 anni ed ero a casa da lavoro perché avevo dei dolori fortissimi e sono stata svegliata dalla notizia tanto incredibile. Per me quei dolori erano assolutamente normali perché mia mamma aveva sempre sofferto nello stesso modo quando aveva il ciclo mestruale. Dopo varie visite, mi hanno detto che avevo l’ovaia policistica.
Poi, a 21 anni ho cominciato a far fatica di uscire di casa e facevo fatica a spiegare i miei dolori, mi sentivo sola quando dovevo dire alle mie amiche che non mi andava di andare in discoteca con loro e tornare a casa tardi. Più avanti sono stata ricoverata, dove mi è stata fatta un’ecografia interna e mi hanno diagnosticato l’appendicite. Era il 2005 e nessuno sapeva darmi una spiegazione esatta ai miei dolori.
Grazie Cosmopolitan!
Pensate che Internet ancora non esisteva, ma avevo letto su Cosmopolitan, all’epoca era una rivista che tutte le ragazze con il #girlpower leggevano, che poteva essere sintomo di qualcos’altro. Il mio medico mi disse addirittura che ero matta e che mi diagnosticavo malattie inesistenti! Invece, avevo ragione io! Nel 2007, ho subito la seconda operazione, dopo la quale mi è stato detto che non potevo avere figli (davanti al mio compagno con cui stavo solo da 6 mesi!).
Alla fine, il mio grido di aiuto è stato ascoltato proprio da Jessica, che ora è vice- presidente dell’associazione. Siamo entrate in contatto su un forum che riguardava l’endometriosi. E’ stata la prima a darmi risposta, da allora siamo diventate grandi amiche. Prima dell’associazione nessuno mi aveva mai spiegato l’importanza della terapia, la pillola anticoncezionale.
L’associazione è diventato il mio modo di vincere. Più la malattia mi toglieva le forze, più lavoravo per l’associazione e mi faceva sentire bene. Volevo che le altre ragazze giovani non si sentissero sole come mi sono sentita io.
#apine, siamo coraggiose ed empatiche!
Consiglio alle #apine di essere coraggiose e di scegliere bene la persona con cui vogliono essere accompagnate quando vanno in visita perché non sempre c’è quella delicatezza che ci si aspetta dai medici.
Bisogna amarsi e imparare ad ascoltarsi al di là di qualsiasi malattia e, soprattutto, dobbiamo tutte imparare a rimanere empatiche. Significa essere vicine e comprensive con le amiche o con le famigliari che possono avere l’endometriosi. Dobbiamo essere forti, ma è sempre bene avere qualcuno che ci stia accanto.